Sulla vicenda e lo sbarco della Sea Watch non ce l’ hanno
raccontata giusta.
Ci sono 47 persone
trattenute a bordo della nave ong per
diversi giorni nella rada di Siracusa, senza permettere il loro sbarco.
Poverini, eppure hanno subito tutti dal primo all’ultimo delle torture in Libia.
Bisogna assolutamente farli sbarcare.
Hanno tutti emergenze psicologiche, psicofisiche e
sanitarie. (incluso il pericolo della saturazione dei cessi della nave).
E va bene. Il governo
ha ceduto .
Fateli finalmente sbarcare ma non a Siracusa dove non ci sono strutture
adatte per accoglierli, bensì a Catania dove siamo più organizzati.
Partite immediatamente e
dirigetevi là.
La vicenda pare destinata al solito lieto fine italico quando, a
questo punto, avviene il colpo
di scena: il comandante della Sea Watch 3
chiede di poter partire più
tardi perché a bordo c’è un verricello
rotto e poi bisogna anche far riposare l’equipaggio.
Ma come, non avevano una fretta dannata di farli sbarcare? Non ci avevano raccontato ch
ogni minuto in più a bordo segnava una cicatrice indelebile nella psiche degli
sventurati a bordo?
E ciò nonostante, il comandante pretende di far loro trascorrere a bordo un’altra notte “per far riposare l’equipaggio”?
E che aveva fatto l’equipaggio nei sei giorni
davanti a Siracusa, se non riposare?
Tra l’altro, se il comandante e l’equipaggio avessero
ritardato la partenza da Siracusa, e quindi lo sbarco a Catania, e quindi la “
liberazione degli ostaggi a bordo”, per un motivo futile come il riposarsi dopo
sei giorni di riposo forzato in rada,
non si sarebbero macchiati anche loro, del delitto di cui è accusato il
ministro Salvini, cioè di sequestro di
persona?
Ed ecco che si arriva
finalmente allo sbarco a Catania.
Uno si aspetterebbe
di veder scendere persone macilente,
denutrite, piene di cicatrici e male in arnese.
Ci si aspetterebbe di vedere braccia ingessate, e grucce e stampelle e cose simili.
Invece chi ti vedi
scendere dalla nave? Giovanotti
palestrati che ancora
prima di scendere , a bordo si fanno
vicendevolmente dei video sull'accoglienza,
e sullo sbarco.
Come mai gente che è stata
torturata, violentata, brutalizzata e
percossa per almeno tre anni nei campi libici, come ha detto qualche nostro personaggio politico , possa essere in
possesso di cellulari di ultima
generazione e costosissimi, è un altro dei misteri che la dice lunga sul come qualcuno non ce la
stia raccontando giusta.
hr>