Piccolo riassunto delle puntate precedenti.
-Negli ultimi mesi il capo del governo Berlusconi è stato al centro di polemiche per la sua frequentazione di ragazzette minorenni, in varie occasioni ufficiali e non, ed addirittura è stato spiato e fotografato in alcune sue dimore private a Roma ed in Sardegna, durante lo svolgimento di feste e festini anche a sfondo sessuale, con importanti ospiti industriali e politici.
- Queste polemiche cavalcate in prima fila dai giornali del gruppo L’Espresso e riprese ad arte dalla stampa estera ostile al nostro capo del governo, hanno montato un caso internazionale per dimostrare al mondo intero che il comportamento del nostro presidente del consiglio, che dire scandaloso è dir poco, lo rende inadatto a governare un Paese cattolico come l’Italia, sul cui territorio geografico poi è addirittura situato lo stato del Vaticano.
- Sulla scia di queste polemiche la moglie di Berlusconi, ha preso la decisione di presentare un’istanza di divorzio.
-Molto amareggiato in particolar modo dal comportamento della moglie, che egli dice essere stata succube di notizie false contro la sua persona, il Presidente Berlusconi in uno sfogo radiofonico ammette di non essere un santo, bensì un semplice e normale peccatore.
- Come se non aspettasse altro, adesso che la faccenda è stata messa sulla contrapposizione tra peccato e grazia, cioè su valori che fanno parte dei temi trattati abitualmente dalla Chiesa cattolica, il giornale dei vescovi italiani, l’Avvenire, entra in campo per affermare che un Presidente del Consiglio che si comporta come Berlusconi perde la sua credibilità politica ed addirittura danneggia la Nazione che egli governa, portandone la moralità ad un livello di barbarie.
-A questo punto Berlusconi capisce che non è il caso di tentennare ed attendere oltre nella difesa della propria onorabilità e del partito di cui egli è a capo, perché il caso politico sta montando e di mezzo c’è addirittura la sua capacità e la sua legittimazione a governare un Paese, e chiama alla direzione del giornale di famiglia uno dei suoi più fidati e combattivi giornalisti, quel Vittorio Feltri che ha come suo motto quello che le notizie non c’è bisogno che siano vere, l’importante è che facciano vendere bene.
- Non passa una settimana dal nuovo incarico, che “Il Giornale” diretto da Feltri sferra un attacco contro il direttore dell’Avvenire, accusandolo di essersi fatto portavoce di moralismo contro Berlusconi, proprio lui che non ha alcun titolo per farlo, essendo egli stesso portatore di "un vizietto" che fa innamorare le persone con altre dello stesso sesso.
Praticamente Feltri accusa il Direttore dell’Avvenire di essere un gay, un omosessuale, innamorato di un uomo e quindi di non avere alcun titolo morale per fare la paternale a Berlusconi, il quale almeno le sue attività sessuali preferisce farle con le donne, e con le belle donne.
Praticamente Feltri accusa il Direttore dell’Avvenire di essere un gay, un omosessuale, innamorato di un uomo e quindi di non avere alcun titolo morale per fare la paternale a Berlusconi, il quale almeno le sue attività sessuali preferisce farle con le donne, e con le belle donne.
- Chiaramente l’attacco di Feltri non è diretto alla persona del direttore dell’avvenire, ma è un avvertimento alla Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, un attacco a quegli ambienti della chiesa cattolica che si sono permessi di muovere critiche ai comportamenti del premier e ad alcune scelte fatte recentemente dal governo, come ad esempio la legge sull’immigrazione e l’introduzione del reato di clandestinità che non sono state digerite dal capo dei vescovi italiani Mons. Bagnasco.
A che punto è lo stato di avanzamento dei lavori?
- A questo punto, bruciata da Feltri la credibilità del direttore del loro principale quotidiano, l’Avvenire, i Vescovi italiani, sentendosi attaccati così pesantemente da Berlusconi che ha personalmente voluto Feltri alla direzione del Giornale, e che certamente, anche se dichiara il contrario, non era all’oscuro dell’iniziativa, passano al contrattacco e, servendosi dell’autorevolezza di un altro dei loro quotidiani vescovili, l’Eco di Bergamo, svelano le loro prossime mosse.
- Dicono, che la Chiesa non ha come vocazione quella di fare la guerra al potere, ma di salvare le anime. I cristiani cattolici italiani non hanno come obiettivo il crollo dell’attuale governo italiano, in quanto essi sono sudditi leali, ma chiedere loro di incensarne il Premier come fosse un dio imperatore cui tutto è concesso, no questo proprio non è possibile chiedere.
- Ricordandosi che in altre epoche storiche non troppo a noi lontane nel tempo, la loro scomunica era caduta su un determinato partito italiano decretandone il sicuro insuccesso politico, i Vescovi italiani fanno dire al giornalista dell’Eco di Bergamo che, finora “in Italia si poteva e, forse, si può ancora scegliere di votare Berlusconi”, adombrando così che se la polemica tra Bagnasco, Feltri e Berlusconi dovesse continuare ancora a lungo con i toni aspri cui è ormai addivenuta, essi sono pronti a far calare la mannaia della scomunica politica sull’attuale partito di maggioranza.
- Ormai la querelle si è trasformata da affaire Bagnasco-Feltrusconi, con Feltri e Berlusconi all’attacco del giornale dei vescovi, in affaire L’EcoBagnasco-Berlusconi, con L’Eco di Bergamo e Bagnasco a guidare le truppe cattoliche all’assalto del Premier.
Forse è bene che Berlusconi ordini a Feltri di darsi una calmata, perché perdere i milioni di voti dei cattolici italiani su indicazione del Vaticano, è un rischio politico per Berlusconi ormai troppo alto.
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