In un articolo precedente ho affermato che davo ragione a Berlusconi, partendo dal presupposto che i fatti di Trani si fossero svolti in una certa maniera.
Alla luce delle nuove notizie emerse sui fatti invece ora capisco e affermo che aveva ragione quel giudice: Berlusconi andava inquisito.
Abbiamo visto che il reato di concussione si configura quando qualcuno vuole estorcere qualcosa da qualcun altro, approfittando della propria posizione sociale e del proprio potere di persuasione, e minacciando ritorsioni e gravi conseguenze in caso di mancata obbedienza.
Ebbene, nel caso della trasmissione televisiva Annozero il buon Berlusconi non si è limitato a dire per telefono "bisognerebbe sbarazzarsi di Santoro" una, due, tre volte, bensì diciotto volte, in 18 differenti telefonate. fatte a dei superiori del presentatore e addirittura al garante delle comunicazioni.
Questo significa che Berlusconi, forte del suo potere persuasivo in quanto Presidente del Consiglio in carica, stava facendo indebite pressioni sui suoi interlocutori telefonici, perché 18 volte vuol proprio dire esercitare pressioni su una persona, mettendola con le spalle al muro di modo che non potesse poi dire "non avevo capito di cosa si trattava" e rimarcando che da essa ci si aspetta l'obbedienza, perché in caso contrario...
E qui scatta il reato di concussione.
Perciò quel giudice di Trani indagando Berlusconi non ha fatto niente di illegale ma solo il proprio dovere.
Altro che magistratura corrotta e arrogante.
Di arrogante in questa vicenda c’è solo il comportamento di Berlusconi, il quale crede che tutto gli sia lecito, e poi fa finta di meravigliarsi se qualcun non condivide o avversa queste sue convinzioni.
Tutto per accaparrarsi qualche voto in più e rimandare così sempre più in là la sua resa dei conti con la magistratura.
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