Se una impresa esegue dei lavori per conto dello Stato, attualmente
lo Stato non la paga subito, ma di lì a due
o tre anni
Nel frattempo però l’impresa deve a sua volta dare dei soldi allo Stato per le tasse, ma glieli
deve dare subito, alla data prefissata.
In questo modo alcune imprese sane, che hanno cioè più crediti che debiti, loro malgrado muoiono,
falliscono, o riducono e licenziano il
personale, il quale a sua volta ridurrà i
propri consumi rinunciando all'acquisto di determinati beni non essenziali, facendo fallire altre ditte e
facendo così aumentare la recessione, fino al probabile fallimento o
bancarotta dello Stato.
Lo stiamo vedendo tutti in questi anni di crisi economica.
Sarebbe
logico introdurre perciò il concetto di “compensazione”, cioè fare in modo che
tra lo Stato e le Ditte allo stesso tempo creditrici e debitrici si
raggiunga un patto che consenta per
entrambi di pagare subito o in tempi ragionevolmente strettissimi, il saldo tra debiti
e crediti.
Ma per gli amministratori dello Stato questo concetto sembra essere un tabù, e bisogna quindi trovare un rimedio.
Allora, la
cosa funzionerebbe così:
Lo Stato versa alla impresa che ha eseguito i lavori
per lui, dei buoni spesa di valore
predefinito, da utilizzarsi su tutto il territorio nazionale (sulla falsariga
dei famosi assegnini di qualche decennio fa).
La Ditta versa tali buoni ai suoi dipendenti in busta paga.
Questi possono spenderli come , dove e quando vogliono .
In questo modo l’economia
viene rilanciata e fatta
ripartire, perché la gente ha di nuovo in mano qualcosa da spendere , e torna così a
fare acquisti, mentre le Ditte che hanno lavorato per lo Stato non sono più
costrette a chiudere o fallire o
licenziare il personale, perché hanno
ricevuto quanto gli spettava.
A questo punto non rimane altro da fare per lo Stato che autorizzare le ditte che
hanno incassato i buoni spesi
dalla gente, a compensare con lui tali buoni di credito con le imposte che esse gli devono, e il
cerchio si chiude.
Si torna cioè al baratto, per rilanciare l’economia, al tanto vituperato ma tanto vitale baratto.
Alla faccia di tanti “Professori”che
sanno solo aumentare le tasse ed impediscono
la compensazione tra debiti e crediti, così affamando e rovinando una
intera Nazione.
Utilizzando lo stesso concetto di
baratto , allo stesso modo si potrà fare un domani con il debito pubblico.
Ai possessori di Bot, o Btp, o
Cct gli si può dare in cambio dei buoni
spesa come sopra, utilizzando poi il
concetto di compensazione con le Ditte che
effettivamente danno merce in cambio di tali certificati, e il cerchio si chiude ma, soprattutto, il debito
pubblico si riduce.
Nessun commento:
Posta un commento