30 novembre 2011

185.1) Lettera di intenti di questo blog.

Lettera di intenti di questo blog.





Scrivere su un blog le proprie valutazioni su un avvenimento, non significa avere in tasca l’opinione giusta sulla questione, ne tantomeno voler  fornire una visione unica  della realtà che ci circonda. 
Nessuno ha in tasca la verità, ma la verità è composta dalle tante sfaccettature e dai tanti punti di vista  che ognuno di noi sa offrire all'altro.

Quindi non solo dall'autore di questo blog sono ben accetti gli apprezzamenti, ma anche qualche critica, beninteso!

Perchè è giusto, doveroso ed equo ospitare una pluralità di punti di vista, auspicabilmente per un medesimo obiettivo, e cioè per la ricerca della verità.

Quindi un buon blog non dovrebbe dare spazio ne voce alle idee di politicanti inutili in cerca di notorietà.
Ma compito di un buon blog è quello di fare della buona informazione, il che vuol dire dare conto delle idee normali  di persone normali  che intendono dare un contributo alla normale società civile che lavora e si impegna nel quotidiano, nelle piccole come nella grandi cose.
Per fortuna queste persone normali che fanno cose normali  ci sono ancora e sono tante e insieme formano una solida base , una solida comunità civile che sa resistere e tirare avanti con dignità anche in questi periodi di crisi economica, morale e sociale.
Anzi proprio di questi tempi la comunità civile risulta essere incredibilmente vivace e piena di spunti e iniziative e sono sempre più numerose le imprese, i Comuni e le associazioni virtuose, animate dalla volontà di portare avanti  buoni contenuti, buone notizie e buone prassi da promuovere.

Ed un buon blog delle idee e delle iniziative di costoro dovrebbe dar conto.
E questo è l’intento di questo blog.
Quanto poi al riuscirci è tutto un altro discorso.
Ma con l'aiuto delle vostre critiche  e dei vostri  apprezzamenti  la strada tracciata  è quella. 


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28 novembre 2011

182.1) Ma che bella e solida alleanza!



Ma che bella e  solida alleanza!

La nostra è un’alleanza solida
disse Berlusconi
parlando della Lega.

Macchè, non siamo più alleati,
disse Calderoli,
poiché il Pdl appoggia il governo Monti
e noi Lega siamo all’opposizione.

Ma allora di che alleanza parla il buon Silvio?
Ma che alleanza è?
E alleanza per fare chè?
Alleanza solida o solidale
per coprirsi a vicenda le vergogne?

Sembra un po’ quando Scilipoti ed altri due
fondarono il partito dei " Rresponsabili".
Erano in tre ed avevano tre opinioni diverse.
Uno avrebbe votato così, l’altro cosà
e il terzo ancora non capiva di cosa parlassero.

E pensare che noi italiani per anni e anni
siamo stati in mano a gente simile
che viveva sulla pianta
mentre noi eravamo già caduti, marci, a terra.

Adesso che sono venuti giù anche loro
dalla pianta,
cominciassero almeno a ragionare
come si conviene tra persone normali.

E cioè
con un po’ di buon senso!

E invece, tiè!
Uno sostiene il governo, l'altro gli vota contro.
E si dicono alleati, e di quelli solidi.

Chissà cosa capita nelle alleanze meno solide. 
Probabilmente si sparano addosso.


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26 novembre 2011

181.1) Senti da che pulpito!!!




Senti da che pulpito!!!

Il vechio ministro delle riforme
(Bossi)
che è stato al governo per tre anni
e non ne ha fatta una che è una
di riforma,
adesso dice al nuovo governo
che è in carica da meno di 15 giorni,
che è un governo di pasticcioni
 che non combineranno niente.
Senti da che pulpito!!!

Il vecchio ministro della semplificazione
(Calderoli)
che è stato al governo per tre anni
e che più che fare dei falò
delle leggi che fingeva di aver abolito
nient’altro ha fatto,
(ah!,no, scusate
ha anche aperto delle sedi distaccate dei ministeri
nella ex villa reale di Monza:
tre stanzette senza telefono né luce),
adesso dice al nuovo governo
che è in carica da meno di 15 giorni,
che è un governo di pasticcioni
 che non combineranno niente.
Senti da che pulpito!!!

Il vecchio ministro degli Interni
(Maroni)
che più che dire
che in Italia c’era la guerra civile,
e che saremmo stati invasi da 300mila libici,
senza essere capace di predisporre misure
per quelle poche migliaia di profughi
effettivamente poi sbarcati a Lampedusa,
che ha dato la caccia ai no-Tav in Val di Susa
ed anche  ai tifosi di calcio
sprovvisti della tessera da lui inventata,
e poi nient’altro ha fatto, 
se non prendersi il merito 
di azioni delle Forze dell'Ordine andate a buon fine
per la capacità  di magistrati, poliziotti e carabinieri,
adesso dice al nuovo governo
che è in carica da meno di 15 giorni,
che è un governo di pasticcioni
e che non combinerà  niente di buono.
Senti da che pulpito!!!


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24 novembre 2011

180.1) Tutte le donne incinte del mondo verranno in Italia a far figli?

Tutte le donne del mondo verranno in Italia a far figli?


Oggi ha diritto di cittadinanza italiana soltanto chi è nato da genitori italiani, ( ius sanguinis, diritto derivante dal sangue) ma si vorrebbe che accanto a questo ci sia anche il diritto di cittadinanza derivante dal fatto di essere nati in Italia ( ius soli, diritto derivante dal luogo di nascita) .
Essere quindi registrati nell’anagrafe di qualche Comune italiano, far parte di una famiglia residente da qualche anno in Italia con permesso di soggiorno, frequentare scuole italiane e intrattenere rapporti sociali con  altri ragazzi italiani, dovrebbe far maturare  ai nati in Italia , pur se da genitori di altra nazionalità, il diritto di considerarsi italiani.

I nostri i figli,  ormai,  a scuola intrattengono rapporti con ragazzi di etnia e colore di pelle diversi dal loro, ma nati in Italia e abitanti con i genitori nel nostro stesso quartiere da alcuni anni.
Perché devono considerare costoro come degli extracomunitari?
Sono nati qui come loro, abitano qui come loro, vanno nelle stesse scuole che frequentano loro, amano l’Italia come loro.



Eppure qualcuno vuole che costoro non siano considerati italiani.
Perché?

Perché così’ dice e così  vuole la Lega Nord , la quale aggiunge a questa cretineria anche un’altra cazzata del tipo :
“Se diamo la cittadinanza italiana a tutti quelli che nascono in Italia, verremo ben presto invasi da tutte le donne incinte del mondo, che verranno qui a far figli.”


Oh, perbacco! Ma dici davvero?
E che cavolo! Voi della Lega continuate a dire che vivere in Italia fa schifo, e che vorreste secessionare in un posto felice come la vostra fantasiosa  Padania, e poi venite a dirci che il diventare italiani e magari il vivere in Italia è l’aspirazione di tutte le donne incinte del mondo?
Qualcosa non quadra nel vostro ragionamento.
Che ci fossero stranezze nelle testoline di Bossi, Maroni, Castelli, Calderoli, Borghezio e quant’altri già lo avevamo intuito, ma adesso ce ne date pure la conferma.
Forse è bene che vi facciate visitare.
Una bella Tac  all'encefalo a volte può  rimuovere ancestrali idee sballate.


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22 novembre 2011

179.1) Chi è l’anima nera dell’ Italia?

Chi è l’anima nera dell’ Italia?



Dopo la crisi del berlusconismo, 
nei sondaggi era in ascesa Casini 
col suo UDC e il Terzo Polo.

Puntuale come un orologio svizzero
è piombata su di lui
la folgore dello scandalo Enav Finmeccanica. 

Casini, l'UDC e il suo Terzo Polo
per questo scandalo
saranno ben presto ridimensionati.

C’è forse ancora qualcuno
in Italia 
che pensa che sia tutto una casualità?

Evidentemente qualche anima nera
non vuole 
che l’Italia diventi un Paese normale.

Nel nostro interesse 
dobbiamo scoprire chi è,
quest'anima nera,
per metterla fuori gioco.


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21 novembre 2011

178.1) Che c’entro io col Debito Pubblico?



Che c’entro io col Debito Pubblico?
Non c’è italiano che in questi giorni non si sia chiesto cosa sia il debito pubblico, come e perché si sia formato, chi abbia contribuito a farlo diventare così mostruoso, e soprattutto che “cosa c’entro io con questo debito Pubblico?”.

La storia è lunga.

Le spese che uno Stato sostiene, sono finanziate o con le riscossioni fiscali (tasse e imposte) oppure con l'emissione di titoli di Stato, da far acquistare a qualcuno che fornisce così la necessaria liquidità.

L’ammontare dei titoli di Stato in circolazione non è altro che il Debito Pubblico e per attirare i capitali ed invogliare i privati o le banche a sottoscriverlo, è necessario su questo prestito, pagare un interesse.

I capitali raccolti tramite il Debito Pubblico possono venire utilizzati in modo corretto o in modo scorretto.
E’ scorretto che lo Stato utilizzi i capitali ricavati dall’emissione di titoli pubblici per
- finanziare le spese correnti ordinarie in quanto la situazione rischia di degenerare in poco tempo: una volta spesi questi soldi, non ci saranno più le risorse per rimborsare il debito e gli interessi.
Lo Stato dovrà allora ricorrere alla formazione di un ulteriore debito e la spirale di interessi su interessi lo manderà in fallimento .
Fallire significa dichiarare non validi i titoli di Stato, cioè rifiutare il loro rimborso.
In questo caso lo Stato non troverà più nessuno, per alcune generazioni, che sia disposto a sottoscrivere nuovi titoli del Debito Pubblico.

- Se i prestiti vengono invece impiegati correttamente in investimenti strutturali, per esempio nella costruzione di strade, ferrovie, industrie, scuole, ospedali, carceri, aeroporti etc. etc.,  la capacità produttiva dello Stato aumenta, e con essa anche le sue risorse economiche, quindi aumenteranno anche le entrate fiscali e tutto questo metterà in grado lo Stato di restituire sia il debito che gli interessi, restandogli magari ancora qualcosa in cassa.
È esattamente quello che abitualmente capita nell'economia privata delle famiglie.

In Italia, negli ultimi decenni i governi sono ricorsi sempre più frequentemente al prestito pubblico anche per finanziare, purtroppo, le spese ordinarie. 
Tali spese, che dovrebbero invece essere coperte dalle entrate ordinarie del fisco, sono state finanziate con l'emissione di nuovi titoli, che hanno accresciuto ovviamente l'ammontare del debito.
Per giudicare se la la situazione del debito di una Nazione sia o meno allarmante, più che il suo ammontare assoluto, occorre considerare la capacità di quella Nazione di provvedere sia al rimborso del valore nominale dei titoli che al pagamento degli interessi, e poiché i soldi necessari devono venire prelevati da ciò che una Nazione produce annualmente (cioè dal suo prodotto interno lordo o PIL) è quindi essenziale che si mantenga una certa proporzione fra il debito pubblico e il PIL.

L’Europa chiede agli Stati membri che l'ammontare ideale del Debito Pubblico non superi il 60% del rapporto con il PIL (cioè, se facciamo pari a 100 ciò che produce annualmente l’Italia come ricchezza, i titoli del Debito Pubblico in circolazione non devono superare l'ammontare di 60).
Ad inizio 2009 il debito italiano era invece al 106%, ma purtroppo ha ricominciato a salire ed ha raggiunto in questi giorni l'altezza considerevole del 120% del Pil.
Ciò vuol dire che le nostre Autorità spendono per spese non strutturali, cioè che non accrescono la ricchezza dell'Italia.sempre più di quanto incassano .
Ne sono seguiti il declassamento dell’Italia nella valutazione delle agenzie internazionali di rating e i continui richiami dell’Europa ad invertire la tendenza, fino a causare la crisi del governo Berlusconi e la nascita del nuovo governo Monti.

E’ chiaro quindi che la domanda iniziale.- “ e io che c’entro?”- trova la sua risposta in un impegno da parte di tutti noi per contribuire ai sacrifici che ci verranno richiesti, naturalmente in proporzione alle nostre effettive capacità contributive, attraverso un’ opera di equità sociale che prevede che “chi più ha, più paghi”.

IL compito del nuovo governo è quindi quello di stanare gli evasori fiscali (quelli che hanno ma non pagano), di abolire i privilegi e le sacche di ingiustizia fiscale(le varie Caste e i potentati economici), in modo da ridurre gradualmente. ma con decisione, il debito pubblico verso la rotta del 60% del Pil.

Che Dio lo aiuti in questa difficile impresa, e aiuti noi italiani tutti a sopportare i sacrifici che ci verranno richiesti da un esecutivo di tecnici finalmente efficiente che governi a tempo pieno e senza scandali rosa o azzurri che siano.


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17 novembre 2011

177.1) Concorso per Bergamo 2019 capitale europea della cultura

Concorso per Bergamo 2019 capitale europea della cultura

Ho letto ieri  sul giornale che c'è un concorso per creare un logo per la candidatura di Bergamo quale capitale europea della cultura per l'anno 2019.
Il termine ultimo per presentare gli elaborati scadeva oggi 17/11/11 e perciò, per divertimento  ho voluto provare anch'io a produrre qualche logo per l'avvenimento, senza tuttavia partecipare al concorso.
Quando sarà il momento confronterò i cinque bozzzetti vincenti con i miei e vedrò così se è valsa la pena di buttar via un paio d'ore della giornata odierna per cimentarmi  in questa impresa.


Il concorso non distribuisce premi ai vincitori, se non una medaglia ricordo.


I criteri da seguire erano i seguenti:
Identificazione di Bergamo e dicitura Capitale della cultura europea del 2019.



Per identificare Bergamo ho usato oltre alla scritta BG, anche i colori giallo e rosso della bandiera municipale ( che sono gli stessi colori della città di Roma).
Per identificare la parola "cultura" ho usato  il copricapo usato dagli universitari al conseguimento della laurea, oppure una pila di libri. 

A me i  bozzetti sono piaciuti e nel redigerli mi sono divertito un paio d'ore.



















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15 novembre 2011

176.1) La buffonata del parlamento padano

La buffonata del parlamento padano.





La Lega fin quando è stata al governo con il PDL se ne è stata lì quieta e docile ai voleri del suo anfitrione Berlusconi.

Adesso che ha deciso di stare all’opposizione del governo Monti, si mette di nuovo a fare i capricci e a pestare i piedi minacciando di riaprire quel buffonesco parlamento padano che già alcuni decenni fa, in quel di Mantova aveva pomposamente aperto.

Questa volta si tratta di utilizzare un palazzo in provincia di Vicenza, ma il risultato buffonesco sarà il medesimo.

Che cos’è il parlamento padano?
E’ un palazzo nel quale si riuniranno i parlamentari della Padania.

E chi sono questi parlamentari padani?
Secondo il volere e il diktat di Bossi faranno parte del parlamento padano i Sindaci e i loro vice dei vari comuni italiani a guida leghista, i parlamentari eletti nel Parlamento nazionale di Roma, i capi zona della Lega Nord e gli scalmanati  militanti che più di altri hanno dimostrato attaccamento al pratone di Pontida e alla camicia verde.

I parlamentari padani sono quindi stati eletti dal pololo?
Nemmeno per sogno. 
Verranno insigniti della carica di parlamentare padano dallo stesso Bossi e dal suo entourage o cerchio magico, sulla base di criteri capricciosi e autoritari.

E quali compiti avrà il parlamento padano?
Nessuno sa dirlo. 
Ogni tanto i personaggi designati, si riuniranno lì, in quel bel palazzo vicentino,  faranno dei bei discorsi tra loro, ordineranno una pizza e qualche fiasco di vino e poi alla sera tutti a casa, per la meritata nanna.
Ogni tanto poi diranno che per gli abitanti della Padania essi hanno fatto questa e quella  legge che però, essendo la Padania uno Stato inesistente, nessuno avrà l’obbligo di rispettare e di mettere in pratica.

E come farà allora il parlamento padano a far rispettare le leggi che emana?
Chi al Nord, nelle pseudo regioni chiamate Padania non rispetterà le leggi promulgate dallo pseudo parlamento padano, sarà passibile di manganellate e olio di ricino da parte di militanti con le camicie verdi.
Con l’istituzione del parlamento padano in pratica il nord Italia tornerà indietro di 90 anni, quando invece delle camicie verdi i prepotenti indossavano quelle nere.

Conclusione.
Se io fossi il nuovo ministro dell’interno italiano, ordinerei alle forze dell’ordine di circondare il palazzo dove si riunisce il parlamento padano e di arresatare chiunque voglia entrarvi,  accusandolo di appartenere ad una banda che predica la disobbedienza, la secessione e l’insurrezione popolare contro i veri rappresentatnti del popolo italiano liberamente e legalmente eletti.


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13 novembre 2011

175.1) Due noterelle politiche alla fine di un ciclo.

Due noterelle politiche alla fine di un ciclo.





- E’ anche la fine di Fini?
E perché no?
Un altro che deve dare le dimissioni adesso in Italia è Fini.
Se le cose devono cambiare, cambiamole veramente.

Un governo di tecnici esige che anche alla Camera ,al posto di un Presidente schierato, venga nominato un tecnico super partes.
E ce l’abbiamo già lì bello e pronto: è quel tal Bini Smaghi che ha tenuto testa per mesi e mesi al duetto Sarkozy –Merkel, dando prova di efficienza e di un bel caratterino .
Per quanto riguarda il Senato il buon Schifani  ha fatto con diligenza la sua parte e si è dimostrato un buon Presidente.
Lasciamolo pure lì.
Se l'è meritato.

- Il ministro per le Riforme.
Per la prima volta abbiamo avuto nel governo un ministro per le Riforme:(l'on. Bossi).
Ebbene, questo ministro di riforme non ne ha fatta neanche una.
E si che tutti dicevano che il problema dell'Italia erano le riforme da fare.
Ha solo sistemato il figlio, il buon Trota, garantendogli un posto in Regione Lombardia e uno stipendio da favola a spese di noi contribuenti boccaccioni.


Ma ora finalmente  il ciclo degli sperperi è finito.
Speriamo nel nuovo governo e in un pò più di giustizia sociale e fiscale.


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9 novembre 2011

173.1) Quando la Lega fa ridere

Alcune   cose della Lega che fanno ridere gli Italiani  e forse incazzare  la base leghista.


 
- Il ventilatore, come simbolo del partito.
Altro che Sole delle Alpi, il simbolo della Lega richiama pù ad un ventilatore  che all'astro  nel cielo. 


- Il Federalismo fiscale
Chi lo sa che cos'è?
Chi l'ha visto?

- L'apertura di nuove sedi di ministeri a Monza.
Quattro stanzette  e due scrivanie spacciate per sedi di Ministeri al Nord.

- I falò  di Calderoli.
Ogni tanto il ministro getta alcuni pacchi di  riviste e giornali    usati e di ormai nessun valore  su una catasta di legna ardente  e ci fa sapere che sta bruciando le 350 mila leggi da lui abolite che con la loro  burocrazia   ci attanagliavano la vita.
Invece stava solo ripulendo  il suo ufficio dalle scartoffie e dalle varie riviste di Playboy e  foto omosessuali da lui accumulate.

- Gli sbadigli di Bossi in  Parlamento quando parla Berlusconi
 Qualcuno li ha contati:  Sono più di nove gli sbadigli nel quarto d'ora che Berlusconi  ha dedicato alla crisi economica italiana e al modo di venirne fuori.

- Il Trota  incoronato successore del padre alla direzione futura della Lega nord.
Alla faccia della meritocrazia, in Lega avanza chi più è parente del Capo, anche se già è stato investito di cariche e  prebende immeritate, ed è un perfetto ignorante .
Peggio della monarchia assoluta, dove se al re nasceva un figlio deficiente,  costui governava e il popolo  ne subiva i capricci e la  manifesta incapacità


- Ed altre cose ancora.....


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172.1) Per colpa di Scilipoti & Co. abbiamo buttato via un anno.

Per colpa di Scilipoti & Co. abbiamo buttato via un anno.





Forse tra qualche giorno finalmente Berlusconi se ne andrà.

Questo risultato si sarebbe potuto ottenere già dal 14 dicembre dell’anno scorso, quando in Parlamento una banda di “ Responsabili” ( gente fuoriscita da altri partiti e messasi all’asta con aspirazioni di poltrone governative, tra cui Scilipoti e il di poi ministro accusato di essere fiancheggiatore della mafia, on. Saverio Romano) non avessero votato la fiducia al governo.

Per colpa di costoro si è perso così un anno.
E che anno!: l’anno cruciale per la nostra economia sempre più lasciata allo sbando da governo e ministri   incompetenti, a partire dal ministro per le riforme Bossi, che non ha fatto uno straccio di riforma che è uno, quando l’Italia tra le sue priorità aveva ed ha proprio la riforma dello Stato e dal ministro per la semplificazione Calderoli, il quale più che fare ogni tanto dei falo per bruciare, dice lui , 350mila leggi inutili, nient’altro ha fatto.

Quante cose un nuovo governo avrebbe potuto fare in quest’anno!
Cose che adesso, invece, incancrenitesi saranno più difficili da sistemare.

Maledizione quindi ai “Responsabili” del 2010, che da allora non si sa più quanti nomi abbiano cambiato per star dietro alla loro aspirazione di ricattare il governo e di diventare finalmente qualcuno.
Speriamo che questi personaggi tornino a non essere più nessuno, come la loro mediocre caratura politica richiede ed esige.

L’Italia, senza Berlusconi e senza un tal gruppo di fanatici della banderuola, certamente, in poco tempo risorgerà.


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7 novembre 2011

171.1) In bocca al lupo e che il lupo NON crepi.

In bocca al lupo e che il lupo NON crepi.





Quando mamma lupa vuole difendere i suoi piccoli dai pericoli, dalle brame e dagli assalti di altri animali feroci, li prende delicatamente in bocca, tra le sue fauci, e digrignando contemporaneamente i denti mostra all’avversario tutta la sua determinazione e il suo coraggio nel difendere e proteggere i propri piccoli.
E’ come se rivolgendosi alle proprie creature dicesse loro: “ State qui vicini a me, quasi dentro di me, al sicuro, che  a difendervi dai pericoli ci penso io”.

E non c’è niente di più minaccioso e di più inquietante che vedere una lupa furiosa che digrigna i denti verso gli assalitori.
I piccoli, in bocca a mamma lupa, sono al sicuro!

L’augurio “in bocca al lupo” sta quindi a significare : "che tutto ti vada bene, che tu stia lontano dai pericoli, che qualcuno si prenda cura di te e ti difenda dalle insidie della vita."

Rispondendo perciò a tale augurio con la frase di “ crepi il lupo”, è quanto di più stupido e di malaugurante si possa dire ad una persona.
Quindi tanti auguri di buona fortuna e di “in bocca al lupo” e che il lupo non crepi ma vegli su di te.
Così è un bell’augurio, e io così lo rivolgo ai miei occasionali lettori.
Ragazzi, in bocca al lupo!



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170.1) Crisi di credibilità e ipotesi di soluzione.

Crisi di credibilità e ipotesi di soluzione.





La crisi dell’ Italia si chiama Debito Pubblico.
Lo Stato italiano ha circa duemila miliardi di euro di debiti (chissà poi come si scrive in cifre!!)
Bisogna trovare il modo per rimborsarli, altrimenti d’ora innanzi più nessuno al mondo sarà disposto a prestare soldi all’ Italia.

Con questa spada di Damocle sul capo, il governo, il nostro attuale governo, riunitosi in seduta plenaria, con una grande trovata d’ingegno, che ti fa?
Rende più facili i licenziamenti .
Tutto qui? Ma Che c’entra?
Sarebbe come dare un biglietto del cinema a uno che ti muore di fame.
Dopo il film quello è più affamato di prima.

Berlusconi fa il gradasso e ci tiene a far capire ai principali Capi di Stato riunti a Cannes che gli italiani non vogliono fare sacrifici per rientrare dal loro enorme debito pubblico, in quanto del debito pubblico essi altamente  se ne fregano.
A riprova di ciò, egli dice, essi continuano a frequentare i ristoranti e le pizzerie, e a volare in giro per il mondo.
Così egli presenta in modo caricaturale gli italiani,  quasi fossero una scolaresca di marmocchi in vena di divertimenti e di esuberanze, tanto a casa c’è poi il papà che paga i danni  per tutti.
E quasi a dargli manforte difatti c’erano più di tremila italiani tra i partecipanti alla maratona di New York dei giorni scorsi.
Tremila ipersone che non hanno niente da fare e hanno soldi da buttare per realizzare un capriccio.

Ma Berlusconi si sbaglia citando come esempi del benessere italiano questi casi di persone ancora oggi benestanti perchè non sono ancora state toccate dalla crisi economica.
Egli mostra all’opinione mondiale una classe di italiani che continua a vivere e a sperperare in quanto non ancora raggiunta dalle difficoltà. 
Ma gli italiani non sono solo quelli che egli frequenta e che ci cita ad esempio: ci sono le persone che si rivolgono ormai alle mense della Caritas, per fare almeno un pasto decente al giorno, quelle che cercano qualche avanzo ancora commestibile negli scarti dei mercati ortofrutticoli., quelli che hanno perso il posto di lavoro e i giovani che il lavoro non lo troveranno mai.
Costoro non frequentano certo i ristoranti e i luoghi di divertimento citati dal nostro ormai anacronistico Presidente del Consiglio, il cui comportamento viene ormai deriso anche dagli altri Capi di governo europei.

Berlusconi si sbaglia, e di grosso, presentando i suoi concittadini come degli svampiti dediti solo a riempirsi la pancia e a volare per il mondo, perché gli italiani hanno capito che le difficoltà in cui si dibatte il loro Paese sono reali, e vorrebbero sinceramente che esso tornasse a rinascere.

La maggioranza degli italiani è ormai consapevole che il debito pubblico, prima o poi, con governanti capaci e all’altezza del loro compito, dovrà essere ridotto drasticamente.
Basta che il governo torni ad avere una sua credibilità., ed essi sono disponibili ad accettare i sacrifici necessari.
D’ora innanzi i futuri governanti si mettano a lavorare a tempo pieno per la Nazione, e non più a tempo perso, come l’attuale Presidente del Consiglio si è degnato di rivelarci.
Evidentemente , come già ampiamente si supponeva, più che la guida dell’Italia i suoi obiettivi principali erano il venir fuori dai guai giudiziari in cui si era cacciato negli anni in cui non era ancora sceso in politica, e il soddisfacimento di una sessualità senile sfrenata, schifosa e senza limiti.

Chi ci governerà abbia  sin d'ora ben chiaro che l’Italia è un Paese solvibile, con patrimoni privati in grado di coprire due volte il deficit pubblico, con banche più sane di quelle francesi o tedesche, e con una vitalità imprenditoriale di prima grandezza.

E’ necessario che chi ci governerà  lo sappia fare indirizzando e guidando il Paese con serietà e con fermezza, chiedendo e ottenendo sacrifici da tutte le classi sociali, in proporzione alle loro effettive capacità contributive, combattendo in primis quell’evasione fiscale cui è dedita, come fosse uno sport nazionale, almeno la metà della popolazione.

Debito pubblico e mancanza di credibilità politica sono le attuali grandi palle al piede del nostro Paese.
Per rimuoverle entrambe basterebbe che il Presidente della Repubblica, l’on. Napolitano, con la sua carica giovanile di saggezza e fermezza assumesse "ad interim"  per sei mesi, anche  la carica di Presidente del Consiglio e l’Italia tornerebbe a vivere nuovi e meritati fasti economici e sociali.
Viva l'Italia!



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1 novembre 2011

169.1) La Padania, inesistente, la Padania inconsistente, la Padania non è niente!

La Padania, inesistente, la Padania inconsistente, la Padania non è niente!



Alcuni concetti  di pubblico dominio, che qualsiasi persona con un minimo di attività cerebrale dovrebbe sapere:

Il popolo è l’insieme dei cittadini di uno stesso Stato.
Non esistono quindi né il popolo padano, né quello veneto, o lombardo o siciliano. perchè non risulta ad oggi che la Padania si sia proclamata indipendente, e neppure il Veneto o la Sicilia, etc. 

Quindi l’unico popolo che esiste in Italia è il popolo italiano, perché è l’insieme dei cittadini dello Stato Italia, proclamatosi a suo tempo indipendente.

Gli altri pseudo popoli sono tutti dei popoli inesistenti, a meno che ci sia stato per tali regioni o parti d’Italia una dichiarazione di indipendenza unilaterale,  cioè senza nemmeno prendersi il disturbo di farlo sapere al resto degli italiani.

E poi da chi sarebbe formato questo popolo padano? 
I I lombardi odiano i veneti, che odiano i piemontesi, che odiano i liguri etc. etc.
I bresciani odiano i bergamaschi, i veronesi odiano i vicentini, i milanesi sono tutti dei bauscia agli occhi dei piemontesi e i liguri sono degli avari strozzini da frequentare solo per 15 giorni all’anno nel periodo delle ferie al mare.
Che bell’insieme di popolo!
Per alcuni i veri padani sono quelli che stanno al di sopra del fiume Po, mentre per altri anche l’Emilia Romagna e la Toscana che pure stanno al di sotto del corso del fiume ne fanno parte .

Per alcuni il carattere distintivo della Padania sono gli stessi usi e costumi delle popolazioni attorno al fiume Po, ma se c’è un denominatore comune unificante tra queste popolazioni pur così diverse tra loro è solo ed esclusivamente l’odio e l’antipatia che esse dimostrano nei confronti degli abitanti del Centro Sud dell'Italia.

E d’altronde, se la Padania dovesse davvero  secessionare dall’Italia e costituirsi in uno Stato indipendente, come auspicano certe teste calde della Lega Nord, essa diventerebbe automaticamente per le popolazioni del Nord Europa una parte del profondo e antipatico Sud da odiare con tutto il cuore.

I nostrani nordisti padani, che si credono fautori e portatori di ideee del Nord Europa, si troverebbero così ad essere considerati appartenenti al Sud Europa, ventre molle e schifoso dell’Unione europea,  da mantenere e possibilmente tenere in una abissale economia di secondo ordine, gestita da mafia e ‘ndrangheta, in compagnia  dei  loro tanto disprezzati abitanti del Sud Italia.

Non c’è che dire: una Padania così considerata dagli europei sarebbe davvero per i padani  una bella conquista, e allora forse è meglio che i leghisti se la scordino in fretta e si dedichino ad altre attività per loro e per noi tutti più interessanti, quali il rispetto per la Patria Italia , per il suo pur brutto inno nazionale e per la nostra bella bandiera tricolore.



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168.1) I nostri cari sono in Paradiso. Altrimenti il Paradiso non esisterebbe.

I nostri cari sono in Paradiso.
Altrimenti il Paradiso non esisterebbe.





Noi ci rivolgiamo ai nostri cari defunti perchè preghino e intercedano per noi presso i Santi e le Autorità di lassù, per farci ottenere una vita serena lontana dal dolore, dalle malattie e dalla paura.

E tutti noi nella vita abbiamo almeno qualche volta avuto esperienza che la loro protezione è su di noi, perché i nostri cari sono in Paradiso, perché i nostri cari sono ormai santi tra i Santi.

Come potrebbe mio padre, morto a 38 anni lasciando qui una moglie 29enne con quattro figli a carico , non aver interceduto presso le massime Autorità del Paradiso per far si che queste guardassero con occhi di benevolenza la sua famiglia rimasta sulla terra?
E come avrebbe potuto mia madre sopravvivere senza la pensione di reversibilità del marito (non avendo il Tribunale presso cui egli lavorava versato all’Inps i contributi cui egli aveva diritto! - pensate un pò: il Tribunale  che evade la legge!) e con quattro figli di 6 mesi, 4, 6 e 7 anni a carico se il marito, dal cielo, con le sue preghiere non avesse interceduto per lei?

E come avrei potuto io, con due figlie a carico, riuscire a farle diventare grandi e provvedere alla loro istruzione ed educazione, se mia moglie Claudia, morta a 39 anni per un tumore al seno, non avesse richiesto ai Santi del Paradiso di usare benevolenza nei miei confronti affinché mi barcamenassi alla men peggio in questa vita terrena?

I nostri cari quindi, certamente sono in Paradiso, e da lassù pregano e intercedono per noi.
Perciò, almeno oggi che è la festa di tutti i Santi, e domani festa dei defunti, eleviamo un pensiero di ringraziamento a loro che stanno in Paradiso , e a Colui che ha creato questo luogo di felicità dove tutti noi al termine della nostra vita ci ritroveremo per celebrare finalmente insieme la gloria del nostro Creatore e per pregarlo affinchè interceda  per i nostri cari fratelli rimasti sulla Terra.


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